L'audiocassetta compie 50 anni e festeggia il record annunciando che "è ancora in produzione". 

Nel 1963 la Philips ideò le "compact cassette", che due anni dopo avrebbero invaso il mercato con il nome più familiare di "cassetta" o "audiocassetta".

A livello mondiale vengono prodotte circa 100mila cassette al giorno e la National Audio Company Inc., una delle poche aziende ancora attive nella produzione, sostiene di venderne più oggi di quando il nastro magnetico era in voga.

Si potrebbe dire che portano con loro il fascino della vecchiaia: per questo il Time ha dedicato un articolo celebrativo. Il ricordo vola anche al walkman, il nonno dei moderni iPod. Il “mangianastri portatile” permetteva l’ascolto di canzoni mentre ci si muoveva. Oggi sembra un fatto scontato, ma all’epoca lo era molto di meno.

La Philips, uno dei principali produttori, ha smesso di immettere sul mercato le mitiche cassette da qualche tempo. Il calo, in realtà, è iniziato negli anni Novanta proseguendo con l’avvento delle nuove tecnologie, su tutte la musica in forma digitale.

La grafica delle cassette vergini, specie quelle degli anni 80, sono ormai da anni un'icona pop che ritroviamo in un sacco di sfondi e cover di smartphone, t-shirt e qualsiasi tipo di accessorio. 

Le Compact Cassette furono presentate per la prima volta il 30 agosto 1963 dalla Philips al Berlin Radio Show con l'obiettivo di sostituire rapidamente gli invadenti registratori a bobine. Del resto avevano dalla loro alcune caratteristiche uniche e insostituibili: erano accessibili (fin dalla loro prima uscita il prezzo delle cassette vergini era piuttosto basso), portabili (come recitava la prima pubblicità Philips “più piccoli di un pacchetto di sigarette”) e registrabili.